La PRIORITÀ
La lentezza per abitare il territorio.
I mezzi di trasporto sempre più rapidi e le transizioni ancor più veloci tolgono il tempo al viaggio, al passaggio e al paesaggio.
Un viaggio fatto a piedi è pieno di suggestioni perchè il tempo e lo spazio si dilatano: abitiamo sui nostri piedi e in ogni passo.
L'OBBIETTIVO
Un percorso di conoscenza del territorio.
Storia, arte, culture e tradizioni sono solo alcuni degli aspetti entro i quali ci si può immergere durante un viaggio a piedi.
La lentezza è il mezzo con il quale tutto acquisisce colori più vividi e un maggior sapore.
Nel caso della Via Priula, 80 km circa in 5 tappe, abbiamo potuto anche assaporare differenti tipicità enogastronomiche: quella bergamasca e quella valtellinese.
IL RISULTATO
L'esperienza attraverso la sinergia con il territorio e il racconto.
Un'esperienza piena e completa si costruisce anche attraverso la sinergia con le figure presenti sul territorio.
L'interazione con le amministrazioni, le associazioni e i mass media locali contribuisce alla valoriazzazione del viaggio in sè ma anche alla creazione di una rete che faccia da volano per le esperienze future.
La Via Priula è uno dei 12 itinerari selezionati nell’ambito del Progetto LINC Lombardia in Cammino, (progetto che intende promuovere i cammini lombardi e valorizzarli dal punto di vista turistico e commerciale in maniera coordinata e sistemica. Per potenziare l’attrattività turistica della Regione Lombardia.
In partnership con Radio Francigena- La voce dei cammini sono state realizzate 12 puntate che parlano dei cammini, qui sotto trovate il link alla puntata dedicata alla Via Priula dove anche la nostra Roberta Medini, racconta la sua esperienza.
Testimonianze
E poi ci son stati pizzoccheri, tanti altri chilometri e chilometri di strada, tra salite e discese, polenta taragna, e pioggia, pioggia, che se non piovesse però sarebbe anche meglio…ma forse anche no, perché poi il sole arriva… e gli abbracci…quelli no, non possono proprio mancare…e poi c’è stato molto, molto altro ancora…ma non si può raccontare tutto…non ci si riesce proprio…bisognava esserci…bisognava solo lasciarsi sorprendere…[Roberta]
Via Priula - ferragosto 2014
Un nobil venezian - di nome Alvise / Stanco di balzelli e di accise / Fece costriur na strada - in val Brebana / Per evitar - dei lumbad la dogana / Panorami, ponti e infin borgate / Di questi dì - certo son cambiate / Ma rifar a piedi - zaino in spalla Aiuta a ricordar la vita grama / Andando lentamente / oltre a rinverdir – l’amor per il bello / La puoi scoprir - nei sassi in cima al passo
Che uno scultor lì - ha modellato / Pur con sudate –fatiche ed acquazzoni / La camminata comunque è stata bella / E questo lo dobbian / A Claudio – Roberta e Donatella. [Enzo]
ODE ALLA VIA PRIULA
Cara Via Priula
Dirà Antonietta che si è salvata camminando
Ma la mia strada è ancora lunga, mulo
Appena rallentato e spente le notifiche
Da poco sulla carraia
Ora che i bastoni
Da nordic-banzai
Naccherano passi da braille sulla terra
E si va di umidità soltanto
Con gli zaini imbracati
Che il sentiero è un torrente
Il torrente un fiume
Mi fai capire che l’acqua è nomade – il ciclo dell’acqua?
Così piove
A Piazza Brembana
Direbbero i poeti
In salita
Piove sul ponte da guadare
In discesa e negli occhi
E cos’hai da guardare
In assenza di Ermione – se l’assenza è universale?
A mezza via
La Repubblica è già uno stufato di scarponi
Dei tuoi attraversatori
Irregolarmente irregolari
Dalle suole che vanno in pezzi
Che si va in ciabatte dal Sindaco
Coi ponci ad asciugare al sole
Ma il primo cittadino dov’è?
Non piove
Invece ad Albaredo
Tra i tuoi mirtilli selvatici
E cosa vedo
Sulle tracce
Un po’ erranti dei traders
Inglesi tazze di tè
Che offri ancora ai viandanti
Davvero?
Il Ducato di Milano è stato
Aggirato – un’altra volta?
Mi distrai
Che da poco di fianco era
Passata di nuovo
Per tornare a picchiettare in testa
O non era vicina un attimo fa
Accompagnandomi
Lungo la galleria illuminata?
Se mi ripeti di seguirla
Di metter fuori il naso, le orecchie, almeno i piedi
Puoi uscire
Anche quando cammina l’ala sul tornante
Come un timone
Da passeggio o da palleggio
Forse è una direzione – diresti
O solo la mancanza di
Un altro abbraccio
Oppure continua
Non solo il fantasma
Non lo sai
Ma vale il passo [Marco]